Cari amici, care amiche,
con piacere vi invitiamo a leggere dalla nostra rubrica "5 minuti d'arte", a cura di Paolo Cozzani, l'articolo:
"Amore e psiche, Antonio Canova, 1793 - museo del Louvre, una favola contemporanea"
Il mito di Amore e Psiche: la storia vive ancora oggi nella cultura moderna come una delle più belle favole narrate ne “Le Metamorfosi” di Apulejo del II secolo d.C. Contestualizzato alla
contemporaneità potrebbe essere oggi un romanzo di formazione giovanile, dove attraverso prove di coraggio viene superata l'immaturità per giungere all'essere adulti e consapevoli. Apulejo narra la storia della principessa Pische, una fanciulla talmente bella da fare invidia alla Dea Venere, simbolo della bellezza e dell'amore comparata dai romani alla Dea Afrodite.
E' la più affascinante di tre sorelle e la rara bellezza scatena l'ira della Dea, la quale chiede aiuto ad Amore (Cupido), di farla innamorare di un uomo brutto colpendola con la freccia. Purtroppo
Amore nel lancio del dardo finisce per colpirsi e si innamora perdutamente di lei.
Amore la conduce nella sua lussuosa dimora amandola senza rivelare la propria identità ed incontrandola in rapporti celati dalle tenebre della notte.
Un giorno Psiche subisce l'umana curiosità di sapere chi è il suo bellissimo amante e lo illumina con una lanterna ad olio. Disattenta una goccia cade sul corpo di Amore che si sveglia e fugge. Psiche, affranta dal dolore, si reca da Venere che la sottopone a prove durissime per riconquistare il suo amante, e che riesce a superare grazie alle sue capacità e all'intervento degli Dei. Amore, pur sottrattosi a Psiche, sente che non può staccarsene, il sentimento è forte e l'amore riunisce i due amanti. Zeus dona loro l'immortalità e dalle notti amorose passate al castello nasce la figlia Piacere. Zeus convince Venere ad accordare le nozze e Psiche diventa la Dea delle fanciulle e dell'anima.
La storia di Amore e Psiche ci porta in nuce ad affermare, o credere, che l'amore vince sempre, “amor vincit omnia, dalla locuzione latina che si può tradurre in “l'amore trionfa e vince su tutto”.
La determinazione di Psiche nel voler riconquistare Amore è la forza del romanzo che è una sorta di iniziazione alla vita e alla vittoria sulle difficoltà e gli ostacoli che ci pone di fronte ogni giorno.
La scultura : Antonio Canova (1757-1822) è uno dei maggiori interpreti del Neoclassicismo italiano a cavallo tra '700 e '800, nato dalle suggestioni teorizzate da Winckelmann che definì il nuovo genere “nobile semplicità e quieta grandezza” in reazione all'eccessivo decorativismo del Barocco e la frivolezza ornata del Rococò. E' la ricerca del “bello sublime” che caratterizza l'evoluzione dello stile nel superamento degli stili del '600 e primo '700. Tra le opere maggiori “Paolina Borghese come Venere vincitrice” della Galleria Borghese di Roma, “Le tre grazie” del Victoria and Albert Museum di Londra, la “Venere italica” della Galleria Palatina di Firenze.
Il gruppo scultoreo, alto 1,5mt in marmo lucido bianco di Carrara, raffigura l'attimo in cui Amore raccoglie a sè Psiche in un abbraccio dolce e sensuale tenendole il capo e cingendo con l'altra
mano il seno. Amore è alato, dotato di faretra e frecce, il profilo adolescenziale con lo sguardo contemplativo verso l'amata fanciulla.
Psiche è interamente nuda, solo coperta da un drappo sui fianchi, e le forme anatomiche sinuose rimandano alla perfezione della bellezza e alla statuaria greca. Accarezza il capo di Amore con
entrambe le mani attirandolo a sé nell'attimo che precede il bacio tra i due amanti che si sfiorano senza toccarsi, quasi a significare che l'amore è qualcosa di inafferrabile ma ineluttabile e dal
quale non si può sfuggire. La scultura deve essere apprezzata a “tutto tondo”, anche se la visione privilegiata è di fronte dove si colgono le geometrie, l'equilibrio, l'armonia, la compostezza formale, la coerenza tra narrazione e immagine. Dal retro è possibile osservare i meravigliosi corpi dei due adolescenti, dove l'artista ha voluto lasciare un segno di erotismo affinato e misurato nelle forme della schiena e dei glutei, oltre a farci meglio percepire lo slancio di Amore verso Psiche. I volti sono quelli di due fanciulli teneramente innamorati che finalmente raggiungono quel sogno che è il mistero della vita.
Nelle immagini :
– “Amore e Psiche”, Antonio Canova, 1793, Museo dei Louvre, Parigi
– dettagli e viste dell'opera
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