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Rubrica "5 minuti d'arte", a cura di Paolo Cozzani , l'articolo: SANT'AGNESE IN AGONE, PIAZZA NAVONA, IL CAPOLAVORO DEL BAROCCO ROMANO DI BORROMINI


La chiesa, consacrata a luogo di culto e completata a metà '600, è stata edificata sul luogo dove Agnese venne martirizzata intorno al 300 d.C. poco meno che vent'enne durante le pesanti persecuzioni dei cristiani dell'imperatore Diocleziano. La leggenda narra che dopo l'accusa di praticare la magia venne messa al rogo ma le fiamme non la lambirono, anzi sopravvissuta al martirio morì per un colpo di spada alla gola. Viene spesso rappresentata nell'iconografia cristiana con un agnello in grembo, visto che l'animale seguiva lo stesso sacrificio, con i lunghi capelli o con la spada che la uccise. Il corpo è sepolto nella Catacomba di Sant'Agnese nel Complesso Monumentale di Sant'Agnese fuori Le Mura e la reliquia del capo nella Chiesa di Piazza Navona.

Alla Santa è dedicato il Complesso Monumentale a Roma che comprende la Basilica fatta erigere dalla famiglia di Costantino I nel V sec. d.C., l'imperatore che incise con forza il suo nome nella

storia con la svolta verso il cristianesimo dell'Impero Romano e la conversione dopo la battaglia di Ponte Milvio dove sconfisse Massenzio. La celebre frase “hoc signo vinces” (sotto questo segno

vincerai), comparve in cielo a Costantino vicino ad una croce, anche se alcune fonti dicono che gli apparve in sogno la notte precedente.

LA CHIESA, un capolavoro del Barocco Francesco Borromini (1599-1667), stravolse il progetto originario arretrando la cupola rispetto alle due navate ad esaltarne l'architettura circolare con ampie aperture sormontate da timpani e archi ribassati alternati tra loro. Le doppie colonne culminano con capitelli ornati e cornici a sbalzo. La cupola termina con la lanterna di Carlo Ranaldi che completò l'opera dopo il Borromini.

L'idea straordinaria del Borromini fu il profilo della facciata, in origine lineare, trasformandola in un prospetto centrale concavo dove l'ingresso e i due portali laterali acquisiscono maggiore teatralità (caratteristica peculiare dell'arte barocca), ed una percezione visiva accentrante. I due campanili replicano l'architettura della cupola e sono costruiti in doppio volume aperto sul fronte e sul retro della chiesa. Inserita nello straordinario contesto storico di Piazza Navona è ubicata di fronte alla Fontana dei quattro fiumi di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), col quale era nota la rivalità e la inclinazione verso quest'ultimo delle maggiori commissioni papali, anche se in questo caso Papa Innocenzo X Panfili scelse Borromini. La monumentale facciata della Chiesa all'interno della piazza è il fulcro dell'architettura circostante, uniformata e armonizzata con le caratteristiche

dimensionali dell'ampia area costruita sui resti archeologici dello stadio di Domiziano.


LA FORMA A CROCE GRECA, TRA DIZIONE E INNOVAZIONE

La pianta è a croce greca con unica navata centrale e quattro altari dedicati a Sant’Alessio, Santa Cecilia, Sant’Eustacchio e Santa Emerenziana, mentre il transetto è dedicato a Sant'Agnese con

l'altare maggiore. Gli interni sono riccamente decorati a stucco e rifiniti con marmi pregiati come il rosso di Cottanello e l'affresco della cupola raffigura Agnese nella Gloria del Paradiso.

La croce greca è un topos dell'arte bizantina ed alcuni esempi sono la Chiesa di Costantinopoli e la Basilica di San Marco a Venezia. Ripresa nel Rinascimento da Brunelleschi (Sacrestia Vecchia e

La Cappella dei Pazzi), ritrova nel '600 una sua contestualizzazione anche nel mondo cattolico anche se occasionale rispetto all'arte ortodossa e orientale.


IL MOSAICO DI SANT'AGNESE

La Santa è raffigurata stante e frontale, nimbata, a mani giunte in preghiera con le Sacre Scritture.

I paramenti e la veste sono decoratissimi e impreziositi da gioielli, come il collo e il petto sono adorni di collane. Il capo è cinto da una corona d'oro e i capelli acconciati e perfetti. Lo sguardo è dolce e sereno, le gote rosse, il collo e il volto esprimono candore e purezza.


L'AFFRESCO DI SANT'AGNESE (di Bernardo Daddi)

Rispetto al mosaico la Santa veste abiti più semplici e umili. L'uso estremo dell'oro, tipico dell'arte

del '300, nel nimbo, nell'abito e nello sfondo, restituiscono tuttavia una dimensione aulica, quantunque fanciullesca visto che la Santa morì in età giovanile. La figura è frontale mentre il volto è di tre quarti con gli occhi rivolti a destra che sembrano osservare qualcosa. L'autore volle trasmettere la bellezza della Santa, con un profilo perfetto, l'ovale del volto e il corpo in compiute e coerenti proporzioni. Regge nelle mani un agnello, simbolo del sacrificio pagano che rimanda al martirio della Santa.


Nelle foto:

– Sant'Agnese (particolare), Bernardo Daddi, XIV sec., Basilica di Sant'Agnese fuori Le Mura,

Roma

– Sant'Agnese, mosaico, Basilica di Sant'Agnese fuori Le Mura, Roma

– Cupola di Sant'Agnese in Agone con la Santa in Gloria del Paradiso, Roma

– Altare Maggiore della Chiesa di Sant'Agnese in Agone, Roma

– dettagli prospettici della Chiesa e di Piazza Navona










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